Perché

Un altro blog che parla di vino? Antociani, catechine, sentori di aldeide cinnamica, polemiche su Brunello taroccati o trite banalità sullo scontro tra bollicine francesi e italiane. Che palle!

Lo so che molti, imbattendosi in queste pagine hanno pensato quanto sopra, o ci sono andati molto vicino. E non posso dar loro torto, visto che spesso – troppo spesso – ho pensato anche io le stesse identiche cose.

Mi si aprivano due strade: continuare (sterilmente) a criticare e a incazzarmi per questo vuoto imperante, oppure tentare di proporre qualcosa di diverso e di nuovo.

Con il rischio di apparire presuntuoso ho optato per la seconda soluzione.

Ma non sono solo la presunzione e la voglia di fare qualcosa di diverso che mi ha spinto a impelagarmi in questa impresa.

Anzi.

Ci sono l’amore e la passione per i libri, la lettura, il vino e le sue storie. E c’è la voglia di condividere le esperienze belle e buone (adesso sono quasi melenso!) che mi sono capitate e mi capiteranno.

C’è una consapevolezza – molto recente – derivata da anni di degustazioni fatte spesso e volentieri con grandi maestri.

C’è una ricerca che dura da qualche anno e che mi ha portato a chiedermi se può esistere un modo nuovo e diverso di raccontare e di scrivere il vino.

Ma c’è anche la voglia di sentire le vostre opinioni e di essere arricchito dalle esperienze di chi vorrà accompagnarmi in questo viaggio.